Oggi vogliamo voltare pagina e accedere a una metodologia diversa, eliminando la ricerca di informazioni e la modellazione puntuale di ogni singolo elemento.
Qual è la domanda numero 1, e il gesto numero 1 che imperversa nella mente dei progettisti BIM al momento di inserire i sistemi tagliafuoco nei propri modelli?
Secondo la nostra esperienza la domanda suona circa così: “è proprio necessario?”… e il gesto che la accompagna è l’avvicinamento di due dita alla fronte in funzione di sostegno.
Qualche volta anche tutta la mano, che siamo anche più sicuri.
Possiamo dirlo apertamente, alla fine di questo 2022, a metà del percorso legislativo che in molti Paesi, tra cui l’Italia, introduce l’obbligatorietà BIM per progetti di sempre minore importo, il settore della progettazione antincendio non è preparato. O per lo meno non in modo diffuso.
Lo si vede negli occhi dei progettisti di più lungo corso, ma anche in quelli di molti neolaureati che alla fine del proprio percorso accademico in architettura o ingegneria civile scoprono di non aver mai affrontato un corso dedicato a quello che, in pochi anni, diventerà l’approccio prevalente alla progettazione.
C’è un tema di formazione, ma anche non nascondiamolo, di complessità specifica.
Soprattutto quando parliamo di sigillatura antifuoco degli attraversamenti di impianti, un tema che rifugge tabelle e semplici schematizzazioni. Nella maggior parte dei casi l’unico modo per appurare la bontà tecnica di una soluzione è scartabellare tra pile di certificati per verificare la corrispondenza tra caso reale e parametri testati dal produttore.
Parametri sugli impianti, sulla loro dimensione, i loro materiali e la loro funzione, ma anche sui supporti attraversati e tutti gli elementi a contorno inseriti nella prova (es. cornici, o prodotti complementari), che possono incidere su costi e tempi di posa quanto o più del prodotto principale utilizzato.
A questo si aggiunge poi la sfida dell’adattamento grafico. Un’operazione che richiede attenzione perché lo stesso oggetto potrebbe richiedere adattamenti in funzione della dimensione e dei materiali su cui è applicato. Un’operazione da moltiplicare per 20.000 o 30.000 attraversamenti per costruzioni di grandi dimensioni.
Oggi vogliamo voltare pagina e accedere a una metodologia diversa, eliminando la ricerca di informazioni e la modellazione puntuale di ogni singolo elemento.
Con il plugin AF Firestop, messo a punto da AF Systems, vogliamo mettere nelle vostre mani la possibilità di “risolvere” con un bottone tutti gli attraversamenti per cui esistono soluzioni nel nostro catalogo.
I check di corrispondenza tra dati di progetti e i certificati necessari a garantire l’applicabilità dei prodotti verranno fatti automaticamente, così come l’inserimento delle soluzioni.
Il professionista può quindi concentrarsi su valutazione dei sistemi più rispondenti alle logiche tecnico-economiche di progetto e sulla validazione dei tipi di soluzione che ritiene più opportuni, in caso siano presenti più soluzioni alternative.
Oggi inizia una pagina diversa. Con il vostro supporto saremo in grado di rendere AF Firestop, uno strumento sempre più capace di trasformare la sfida della progettazione antincendio in una opportunità di effettuare un lavoro in un modo più rapido e soprattutto preciso.
Con il plugin AF Firestop vogliamo trasformare la sfida della progettazione antincendio in una opportunità.
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In questa prima fase di lancio i primi che ci contatteranno riceveranno formazione, supporto dedicato e il componente in formato integrale, pronto per esser installato e utilizzato sin da subito.